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Il problema della Vespa velutina continua ad essere attuale per l’apicoltura, in particolare ligure e piemontese.

Come sappiamo, le regine fondatrici escono dai ripari invernali per fondare i nidi primari, dapprima piccoli e poi, con la nascita delle prime operaie, frequentemente abbandonati, per spostarsi solitamente sugli alberi dove saranno costruiti i nidi secondari, in grado di contenere migliaia di individui. Capita, a volte, che il nido primario non venga abbandonato, ma sia via via ingrandito fino a trasformarsi in nido secondario.  V. velutina, abilissima predatrice di api, continua l’espansione in Liguria di ponente e, più recentemente, anche in quella di levante e in Toscana.

In Piemonte è stata nuovamente avvistata in provincia di Cuneo, in particolare nel Monregalese e Cebano-Val Tanaro. Nel 2018 erano stati individuati in provincia di Cuneo quattro nidi a Montaldo Mondovì, Castelnuovo di Ceva, Ormea e Alto.

In Liguria, nel corso del 2018 erano stati localizzati ben più di 800 nidi di V. velutina, per la quasi totalità neutralizzati dalle squadre del progetto Life STOPVESPA (svoltosi dal 2015 al 2019) e dai nuclei di Protezione Civile che collaboravano al progetto stesso.

In Piemonte, nel 2020, sono stati catturati individui in provincia di Cuneo presso Borgo San Dalmazzo, Vicoforte, Monastero di Vasco, Garessio, Ormea, San Michele Mondovì e Viola. Non tutti gli individui sono correlabili a presenza di nidi poiché molti potrebbero essere dovuti al trasporto passivo.

Nel 2022 diversi avvistamenti di calabroni asiatici sono avvenuti presso gli apiari nei comuni di Garessio, Viola e Ormea. Nell’autunno sono stati rinvenuti 3 nidi nel comune di Garessio, di cui uno è stato rimosso.

Il lavoro di Aspromiele continua anche dopo la fine del progetto Life STOPVESPA.  La rete di monitoraggio attiva da alcuni anni, coordinata da Aspromiele, è stata potenziata, grazie all’essenziale collaborazione degli apicoltori associati. A tal fine è indispensabile che il trappolaggio degli apicoltori continui già a partire dalla primavera così come la tempestiva comunicazione dei dati, sia nei casi di ritrovamento sia nei casi in cui sia stato effettuato il monitoraggio e non sia stata rilevata la presenza di V. velutina.

A marzo giunge il momento di posizionare le trappole: autocostruite oppure con gli appositi “tappi trappola”, contenenti come esca birra bionda ricordandosi di non lasciar trascorrere più di 15/20 giorni per rinnovare l’esca. Un foro di 5,5 mm consentirà la fuoriuscita dalle trappole degli insetti non target. Rinnovando la birra sarà importantissimo verificare le catture, contattando Aspromiele in caso di dubbio o di catture. Le trappole devono essere collocate nei pressi degli alveari, ma anche sulle piante in fiore e nei pressi dei corsi d’acqua.

Ogni regina intrappolata è un potenziale nido in meno!

Una particolare attenzione è richiesta agli apicoltori che dovranno riportare le loro famiglie in Piemonte dopo il periodo di svernamento in Liguria di Ponente: un controllo approfondito sugli alveari è necessario per intercettare eventuali regine di calabrone nascoste.

Un monitoraggio realmente efficiente e capillare non può prescindere da un ruolo attivo di tutti gli apicoltori, i soggetti maggiormente minacciati dalla diffusione di V. velutina, ma chiunque può farsi parte attiva e segnalare quanto osserva nel luogo in cui vive e lavora.

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Per info e segnalazioni potete contattare il tecnico Aspromiele: samuele.colotta@aspromiele.it

Stop Vespa Asiatica http://www.vespavelutina.eu/it-it/ 


E’ possibile scaricare gratuitamente Dossier Vespa Velutina di Aspromiele (allegato a L’Apis n. 4-2008) cliccando qui.


Vedi esemplare catturato

Vedi anche:

STOP VELUTINA / Come fermare l’invasione (VIDEO) (27 maggio 2016 – da Newsletter CREA-API n. 5 Anno 13)
www.vespavelutina.unito.it (Disafa della Facoltà di Agraria di Torino)
Vespa velutina al Tg2 (dal sito Mieliditalia)