(5 marzo 2020)
La stagione apistica 2019 è stata caratterizzata da non pochi furti su tutto il territorio piemontese. Alcuni di questi sono avvenuti in provincia di Cuneo, in particolare nell’Albese, tra l’estate e l’autunno (da giugno a novembre), coinvolgendo almeno 75 alveari, alcuni di essi con melario.
I furti, sappiamo, sono a volte caratterizzati da procedure meno comuni rispetto alla sottrazione dell’intero alveare, come la sottrazione di favi dagli alveari, di sole api regine, di soli melari.
Al momento, gli accertamenti sono ancora in corso, ma a quanto pare si sta sviluppando una nuova tecnica illegale, segnalata in questi giorni proprio nell’Albese che, come procedura, prevede il tentativo di vendita degli alveari altrui.
La truffa è condotta da finti apicoltori che si rendono disponibili alla vendita di alveari che in realtà non sono di loro proprietà, ma appartengono ad altri apicoltori. Tutto avviene all’insaputa di questi ultimi. Anche i compratori non sono a conoscenza di questo raggiro. Chi desidera acquistare gli alveari ha la possibilità di raggiungere l’apiario selezionato dal truffatore e di servirsi delle famiglie che vuole. Successivamente provvederà al pagamento (al truffatore) delle famiglie “acquistate”, oltretutto ad un prezzo che può risultare molto allettante.
Non è disponibile ad ottemperare agli obblighi di legge quali fatturazione e pratiche in banca dati apistica di cessione degli alveari.
In generale, il truffatore si fingerà proprietario di un’azienda apistica, potrebbe addirittura dichiararsi socio di aziende note e giustificare la vendita a ottimo prezzo per volontà di cessare l’attività. Conosce molto bene i movimenti negli apiari e in azienda degli apicoltori vittime delle sue truffe.
Un sospetto può nascere negli apicoltori quando, visitando l’apiario oggetto di vendita, notano la presenza di alveari diversi tra loro in tipologia di arnia e materiale. Il codice identificativo di apiario, che deve essere presente e ben visibile, è un altro dato utile per risalire all’apicoltore, in questi casi al vero proprietario degli alveari
Ricordiamo agli apicoltori acquirenti di richiedere sempre tracciatura della vendita su banca dati apistica e, a chi sospetta un raggiro o una vendita dietro la quale potrebbe nascondersi un furto, di contattare l’Associazione e denunciare subito il fatto alle autorità competenti.