(09 settembre 2024)
Dopo la prima segnalazione il 22 ottobre 2023 a Cavoretto (Torino), a inizio novembre era stato ritrovato grazie allo studio delle traiettorie di volo e distrutto il primo nido di Vespa velutina nel Torinese.
Si tratta di una specie asiatica invasiva che raggiunge densità altissime negli ambienti più vocati e provoca con il suo comportamento di caccia importanti danni alla biodiversità e all’apicoltura, in più i suoi grandi nidi possono costituire un pericolo per l’incolumità pubblica.
A partire dell’introduzione accidentale nel 2004 a Bordeaux (F) il calabrone asiatico a zampe gialle ha invaso Francia, Belgio, Nord della Spagna, Svizzera romanda, Liguria, Nord della Toscana e sta risalendo l’Appennino verso il bacino padano.
L’espansione avviene sia nel raggio di alcuni chilometri per la dispersione naturale delle regine fondatrici al termine del ciclo annuale delle colonie, sia per il trasporto accidentale da parte dell’uomo delle regine in diapausa invernale, come molto probabilmente è avvenuto nel caso del nido del 2023 a Cavoretto.
L’analisi di quel nido condotta dall’università (Disafa) ha permesso di stimare che circa metà delle future regine fondatrici è stata neutralizzata prima della dispersione.
Per tentare di eradicare il calabrone asiatico dalla collina di Torino prima che si insedi stabilmente, nella primavera 2024 è stato montato un dispositivo di circa 800 trappole nel raggio di 6 km dal primo nido. Questo ha permesso di catturare 9 regine prima che fondassero nuove colonie e di individuare un’area di attività delle operaie che hanno portato con le loro traiettorie di volo al nido di Moncalieri.
In questo periodo dell’anno le nuove regine non si sono ancora disperse e le operaie sono molto attive e visibili sulla frutta matura, su fonti proteiche come scarti di carne e pesce e soprattutto in caccia davanti agli alveari.
È quindi fondamentale che gli apicoltori dedichino del tempo a osservare i propri alveari per segnalare il prima possibile i calabroni asiatici in caccia davanti agli alveari per consentire alla squadra composta da tecnici delle associazioni apistiche e supportata dal Disafa di localizzare e neutralizzare il prima possibile eventuali altri nidi prima e che si disperda la prossima generazione di regine!