In queste righe vi segnaliamo due casi di avvelenamento avvenuti a pochissimi giorni di distanza l’uno dall’altro. Siamo a fine agosto inizio settembre in provincia di Cuneo, nel saluzzese e fossanese. In entrambi i casi si sono osservati sintomatologie molto simili: api morenti davanti agli alveari con spasmi, disorientamento e difficoltà a volare… Uno scenario rivisto più volte negli anni. Tutte e due gli apiari erano ubicati nei dintorni di noccioleti giovani attaccati da ifantria. È stata fatta regolare denuncia al servizio veterinario che, come prassi, ha inviato i campioni al centro di referenza regionale per l’apicoltura dell’istituto zooprofilattico di Asti il medesimo giorno del sopralluogo. I referti sono arrivati solamente la scorsa settimana, dopo circa un mese di attesa, entrambi con esito negativo. Purtroppo, però, nonostante i referti ufficiali che non indicano presenza di principi attivi nelle api, in un apiario sono collassati 7 alveari su 20 circa, nell’altro 9 su 40. Questo dato la dice lunga sull’affidabilità ed efficacia della matrice api nel responso analitico.
Come associazione, ci stiamo occupando anche di questo aspetto, oltre che del fatto di poter avere risposte più celeri e determinare un protocollo ufficialmente riconosciuto volto a garantire tracciabilità e minor possibilità di errore in tutte le fasi del processo.
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