8 giugno 2023
Gli apicoltori piemontesi denunciano la gravità della situazione che il settore si trova nuovamente a fronteggiare, tra calamità atmosferiche, mancati raccolti e necessità di nutrire gli alveari ai limiti della sopravvivenza.
La rete di rilevamento dati apistici ambientali di Aspromiele, denominata BeeRap e attiva dal gennaio 2020, consente di monitorare e documentare gli andamenti termici nonché le reazioni delle api alle variazioni meteo-climatiche.
Una successione di importanti abbassamenti termici hanno danneggiato in maniera diffusa le fioriture primaverili di tarassaco e ciliegio, ma anche i germogli di acacia: il primo evento è da far risalire al 28 marzo, seguito da altri nel periodo compreso tra il 5 e il 7 aprile e poi nuovamente il 14 aprile.
Nel mese di maggio le piogge continue e il perdurare di basse temperature hanno significativamente compromesso le possibilità di raccolto sui fiori di acacia, raccolto che a livello di media regionale si attesta intorno ai 5 kg ad alveare, indicativamente pari al 25% di una produzione normale.
Ad aggravare il quadro del settore, da metà-fine maggio in molte parti del Piemonte si combatte per salvare gli alveari alla fame con nutrizioni artificiali di soccorso. Prezzi dell’alimentazione alle stelle, aggravio di tempi e costi operativi, difficoltà di raggiungimento delle postazioni a seguito delle abbondanti precipitazioni, migliaia di api morte per fame: questo è lo scenario attuale dell’apicoltura professionale piemontese.
Gli eventi confermano per l’ennesima volta la crisi climatica in atto. Le aziende apistiche non hanno la possibilità di tutelarsi di fronte alle mancate produzioni dovute alle avversità climatiche, perché manca un’offerta sostenibile economicamente dalle aziende di prodotti assicurativi per la copertura dei danni.
Nelle condizioni estremamente critiche in cui versano le aziende apistiche, sta per entrare in vigore il manuale operativo per la gestione del sistema I&R approvato con Decreto 7 marzo 2023 del Ministero della Salute, che disciplina la tracciabilità degli animali, con cui vengono introdotti adempimenti che costituiscono inutile e pesante aggravio burocratico.
Fino ad oggi, gli apicoltori dovevano censire in banca dati, entro il 31 dicembre di ogni anno il numero dei propri alveari, la loro localizzazione ed apporre un cartello identificativo con il codice assegnato dalla banca dati, erano esonerati dal registrare le movimentazioni da e verso apiari della medesima proprietà che avvengono all’interno della stessa provicia. Con il nuovo manuale in vigore dal 15 giugno, vengono poste in carico agli apicoltori ulteriori assurdi oneri: le registrazioni per tutte le movimentazioni, incluse quelle tra apiari dello stesso stabilimento di apicoltura del materiale apistico vivo, quali nuclei, pacchi di api, api regine, celle reali e telaini con covata, addirittura gli sciami catturati in giro e il furto degli alveari; per ottenere il codice aziendale o per aprire un nuovo apiario sarà necessario chiedere la registrazione tramite il SUAP del Comune territorialmente competente.
Le api vengono considerate alla stregua di bovini, suini, ovini, polli, senza valutare le peculiarità di questa tipologia di allevamento.
A tutto ciò si aggiunge un ulteriore beffa: fino ad oggi le registrazioni e le movimentazioni in banca dati erano gratuite, ma sta per essere pubblicato un DM che prevede il pagamento di 20,00 € da 20 a 149 alveari e di 35,00€ per un numero superiore.
Aspromiele, l’associazione di produttori piemontesi di miele che rappresenta oltre il 70% del patrimonio apistico piemontese, lancia una appello al Presidente Cirio, chiede alla Regine Piemonte:
- interventi urgenti per sostenere concretamente il comparto con stanziamento di fondi straordinari per sopperire nell’immediato ai maggiori costi sostenuti per le alimentazioni di soccorso;
- che si faccia promotore a livello nazionale affinchè siano introdotte forme di sostegno per le aziende apistiche professionali e che venga attuata la revisione del manuale operativo per la gestione del sistema I&R approvato con Decreto 7 marzo 2023, adottando procedure consone alle peculiarità dell’allevamento apistico nell’ottica della auspicata semplificazione.
Clicca qui per leggere la lettera inviata alla Regione Piemonte